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Dal portoncino di una casa di ringhiera, in corso Garibaldi 54, una donna si precipita fuori urlando. È impossibile calmarla. Ha appena visto, accasciato lungo una delle scale, un cadavere. Nessuno lo conosce, non vive nello stabile, non ha documenti addosso. A dirigere le indagini arrivano il commissario Francisci e il suo vice Zottìa. Il caso si rivela sin da subito molto strano: manca il movente, manca l'opportunità, quasi nessuno degli abitanti del palazzo ha un alibi e nessuno ha visto niente. Come è possibile in una casa di ringhiera e per giunta in pieno centro a Milano? Le circostanze fanno sì che Zottìa si trovi, contro la sua volontà, escluso dalle indagini. Ma il vicecommissario continua a indagare di nascosto. Non è un periodo facile per lui: il rapporto con Giulia, la fidanzata che vive sull'isola di San Giulio, nel lago d'Orta, incomincia a traballare e, in un beffardo scherzo del destino, la bionda Serena, il grande amore della sua vita, ricompare all'orizzonte. L'unica certezza è il suo gatto, che lo osserva dall'alto dell'armadio. In un susseguirsi di colpi di scena, Marco Polillo ci regala un caso per l'inaspettato ritorno di Enea Zottìa, che lascia le atmosfere lacustri e si ritrova a investigare in uno dei luoghi iconici della sua Milano.